domenica 27 agosto 2023

Chiudi gli occhi. Immagina.

Dove ti trovi ora? Su una sedia? Sul divano? No, tu sei in spiaggia. Chiudi gli occhi. Immagina... 
Sei solo. Tu e lui: il mare, un'entità senza fine, unica.
La senti, eh? La senti questa brezza? Quella che ti riempie i polmoni. Quella che ti accarezza.
E lo senti questo suono? Questo fruscio. Ascoltalo bene. Le onde, sono loro le voci che cantano. 
Stai camminando, percepisci la sabbia calda sotto i tuoi piedi. Il Sole crea un riflesso rossastro sull'acqua. È il tramonto il momento che più ti piace. Un momento sfumato, in equilibrio fra giorno e notte, come un funambolo. 
Stai fantasticando, sei su un altro pianeta, ormai. Sul Tuo Pianeta. È il garrito del gabbiano che ti fa ritornare sulla Terra.
L'uccello vola basso, a pelo d'acqua. Volare, che bello deve essere, pensi. 
Il Sole ormai non c'è più, è sparito all'orizzonte... il cielo s'è tinto di rosso. 
All'improvviso ti ritrovi in acqua... non hai saputo resistere. È stato come un gesto involontario, il cuore ha mosso i muscoli, il cervello non ha potuto fare niente per bloccarlo. È meglio così, ti dici. 
E inizi a nuotare. Inizi a sorridere, a guardarti intorno. Respiri l'aria pulita. E con te c'è il mare. Tu e lui. Soli. Lui ti culla con i suoi movimenti, ti immergi. Lì sotto è tutto ovattato, ti senti al sicuro, protetto. Guardi la sabbia, ondulata e modellata dalle onde. Noti un pesce. 
Ti manca il respiro, ritorni in superficie, prendi una boccata d'aria, e di nuovo vai sott'acqua. E lo rifai ancora e ancora. Perché? Perché boh, ti piace e basta. 
Il tempo passa e chissenefrega.
È buio, ora. Le uniche luci sono le stelle, che belle vero? Ce ne sono così tante. Te l'hanno sempre detto che nell'universo ce ne sono miliardi su miliardi. In città non le avevi mai notate, con l'inquinamento e i lampioni. E poi c'è la Luna, che macchia di bianco il mare. Anche lei ti è sempre parsa meno luminosa in città. 
Esci dall'acqua e cominci a ridere perché capisci quanto l'uomo sia piccolo rispetto a tutto quello che lo circonda. Rispetto al Sole, alle stelle, alla Luna, al mare... 
Inizi a correre sulla battigia.
E decidi che anche domani ritornerai qui. Da lui. Dal mare.


giovedì 10 agosto 2023

Guarda, quella nuvola sembra un gatto!

2020, il mondo intero sbarrato in casa. 

Di chi è la colpa? Di un virus. Il SARS-CoV-2, per gli amici (ben pochi) Covid-19 o Coronavirus. Quarantene, durate giorni. Giorni tutti uguali, lineari, che si ripetevano come un ciclo. Driiiiiin.... sveglia, colazione, videolezione, pranzo, TV, cena, dormire e poi di nuovo driiiiiin...

Un loop senza fine, una trappola. Eravamo in una prigione: sbarre massicce, guardie sempre sull'attenti, videocamere dovunque, non c'era scampo. O forse sì.

"La libertà è [...] nell'arte [...]", diceva Victor Hugo. Così, durante i lockdown, uomini, donne e bambini hanno iniziato a ribellarsi, a cercare una via di fuga: l'arte. Gente che cantava, che suonava, che ballava sul proprio balcone. Gente che rendeva felice se stessa. Che strappava un sorriso ai propri vicini.

Ma c'è anche chi, come Chris Judge (illustratore irlandese), usava (e usa tutt'oggi) un'altra forma d'arte. Il disegno. Le sue tele, però, erano uniche. Sono foto di nuvole, ha iniziato a scattarle insieme alle sue figlie e a sua moglie, dal loro giardino di casa, durante il periodo della pandemia. Chris, mediante fantasia e immaginazione, con pochi tratti ha trasformato le nuvole in opere uniche. 

A chi non è mai capitato di vedere in una nuvola un gatto, un dinosauro, una pecora, un'astronave...? A tutti. 

Ma cosa c'entro io con Chris? E che senso ha parlare del 2020 se ora è il 2023? Beh, semplicemente, pochi giorni fa, ho scoperto su Instagram l'artista irlandese (il cui account è A Daily Cloud).

Mi sono domandata: "perché non posso anche io disegnare sulle nuvole?" 

Così ho preso il cellulare, ho fatto delle fotografie al cielo e ne ho ripescate di vecchie dalla mia galleria. Le ho esportate sul mio tablet, et voilà, con semplici tratti ho dato vita a dei simpatici personaggi... 

Lo sanno tutti che i Giganti Delle Nuvole ascoltano la musica.